Dieci tattiche che il maligno usa per distrarci o tenerci lontani dalla preghiera.

Il diavolo può attaccare in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo. È astuto, molto intelligente e spietato. Tuttavia, c'è un'area specifica in cui è più probabile che ci attacchi: la nostra vita di preghiera!

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Articulo original:

Díez tácticas que utiliza el maligno para distraernos o alejarnos de la Oración. – Adoración y Liberación (adoracionyliberacion.com)

 

Traducido por:  Maria Luisa Perez Gherlone

Dieci tattiche che il maligno usa per distrarci o tenerci lontani dalla preghiera.

 

 

Il diavolo può attaccare in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo. È astuto, molto intelligente e spietato. Tuttavia, c’è un’area specifica in cui è più probabile che ci attacchi: la nostra vita di preghiera!

 

Sant’Ignazio ci ricorda che il diavolo attacca quando siamo in uno stato di desolazione.

Con questo termine intendiamo la mancanza di fede, speranza e carità, un sentimento di tristezza e scoraggiamento che porta alla depressione, alla tiepidezza e alla letargia.

La nostra visione soprannaturale è annebbiata e oscurata.

È come se ci si trovasse in una nuvola nera o in un tunnel buio che sembra non avere via d’uscita.

Questo è lo stato delle anime che il diavolo prende di mira e lancia i suoi dardi mortali.

 

Vediamo 10 modi:

 

1.- Procrastinazione.

 

Potrebbe tentarvi come segue: “Non c’è fretta; rimanda la tua preghiera a domani.

Dio capisce, conosce i vostri pensieri e sentimenti.

Dio non ha fretta, e nemmeno voi dovreste averne”.

 

2.- Pregare meno.

 

Se il diavolo non può sconfiggervi facendovi rimandare la preghiera a domani, allora vi farà pregare di meno.

Invece di partecipare a un’Ora Santa, fare una visita di 30 minuti, smettere di partecipare alla Messa quotidiana.

 

Dovete partecipare solo la domenica.

Il rosario? Invece di recitare tutto il rosario, il diavolo vi farà pregare solo una o due decadi.

 

  1. Distrazioni nella preghiera.

 

Un’altra tattica del diavolo è quella di farvi perdere la concentrazione.

Invece di concentrarvi su Dio, finite per concentrarvi su qualche questione irrilevante come cosa cucinare dopo, chi sta giocando questo o quello sport, quali sono i programmi per il fine settimana.

 

4.- Perdita di tempo.

 

Il diavolo non dà tregua nei suoi attacchi alla persona che si è impegnata in una seria vita di preghiera.

Come ci ricorda la Parola di Dio:

 

“Se decidi di seguire il Signore, preparati alla battaglia”.

 

Il diavolo può tentarvi nei seguenti modi: Stai perdendo tempo a pregare.

È meglio che vi diate da fare per aiutare il vostro prossimo.

Ricordate Gesù con Marta e Maria?

Il diavolo promuove l’attivismo fino a convincerci che il nostro lavoro è molto più importante della nostra vita di preghiera e della conversazione con il Signore.

 

Ricordate che Gesù intervenne in difesa di Maria, che si sedette ai suoi piedi e lo ascoltò con attenzione: questo è un vero modello di contemplazione!

 

5.- Siete sempre la stessa persona.

 

Pregate più di prima, ma in realtà non siete migliori di prima e molti ve lo hanno detto.

Pertanto, è meglio che abbandoniate la vostra vita di preghiera e torniate alla vita normale, comoda e facile che la maggior parte dei vostri amici e collaboratori conduce.

 

6.- Sentimenti.

 

Il diavolo può tentarvi in questo modo.

Può farvi credere che le vostre preghiere non vadano a buon fine per il semplice motivo che non provate emozioni e sentimenti forti quando pregate.

Avete già provato quelle sensazioni ed emozioni in quel  primo ritiro carismatico, ma le emozioni sono cessate e la preghiera è più calma e pacifica.

 

Qualsiasi buon direttore spirituale o testo di teologia della preghiera sottolineerà che la preghiera non dipende sempre dalle emozioni, ma dalla fiducia in Dio.

 

7.- Dio tace e non risponde alla mia preghiera.

 

Può succedere che abbiate pregato a lungo per un’intenzione specifica, magari offrendo novene e messe, ma che quell’intenzione non sia stata esaudita.

Il diavolo potrebbe convincervi a non pregare, o a pensare che la preghiera sia un esercizio inutile, una perdita di tempo.

 

Per alcuni, il diavolo descrive Dio come una specie di Babbo Natale nel cielo o un genio pronto a saltare fuori dalla lampada se la strofiniamo abbastanza forte. Se non mi rispondi, Dio non esiste.

 

8.- Disastri e assenza di Dio.

 

Forse nella vostra vita si sono verificati dei disastri: perdite finanziarie, difficoltà economiche o addirittura la morte di una persona cara. Come può un Dio così buono permettere che ciò accada?

Un Dio buono non lo permetterebbe, se è davvero buono.

La nostra salvezza potrebbe essere il libro di Giobbe:

 

“Nudo sono uscito dal grembo di mia madre, nudo vi ritornerò. Yahweh me l’ha data, Yahweh me l’ha tolta, sia benedetto il suo nome!”.

(Giobbe 1,21)

 

9.- Tentazioni contro la castità.

 

È capitato anche nella vita dei santi (Santa Caterina da Siena, Santa Margherita Maria, Sant’Antonio del Deserto) di essere frequentemente attaccati contro la virtù della purezza.

Il diavolo usa molte e varie forme di tentazione per diminuire la vita di preghiera e persino per estinguerla.

 

10.- Disperazione.

 

Forse l’attacco più fatale del nemico è quello di convincerci a cedere alla disperazione.

Questo è stato il caso di Giuda Iscariota. Se si fosse pentito, forse in tutto il mondo avremmo chiese con il nome di “San Giuda penitente”.

 

Pietro si pentì, fu perdonato e divenne santo.

Quando cadiamo nel peccato, il diavolo ci accusa e ci condanna e ci porta alla morte e alla disperazione.

 

Lo Spirito Santo ci conforta e ci incoraggia con la fiducia e la speranza nell’infinita misericordia di Dio.

 

 

 

GESÙ, IN TE CONFIDO.

 

 

 

In conclusione, dobbiamo aggrapparci alla preghiera come se fosse un salvagente, l’aria che ci tiene in vita, l’ancora della nostra salvezza.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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